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PARCO ORSIERA ROCCIAVRE’

dal sito: https://www.parchialpicozie.it/page/view/parco-naturale-orsiera-rocciavre/

Il Parco naturale Orsiera Rocciavrè è stato istituito nel 1980 dalla Regione Piemonte. Tutela 11000 ettari che si estendono sul massiccio montuoso che separa la Val Chisone dalla Valle di Susa e che chiude la testata della Val Sangone. Prende il nome dalle due cime più significative: l’Orsiera, il monte più alto (2890 m), e il Rocciavrè (2778 m), la sola vetta comune alle tre valli. L’unico collegamento diretto tra le valli è costituito dal Colle delle Finestre (2175 m), attraversato dalla strada militare ottocentesca molto panoramica e aperta al traffico solo da giugno ad ottobre. Il principale motivo di istituzione del Parco è la tutela di un territorio rimasto in gran parte estraneo allo sviluppo turistico delle vallate che lo circondano ed è riconosciuto oggi all'interno della Rete Natura 2000 in base alle Direttive Europee Habitat e Uccelli. Il Parco naturale Orsiera Rocciavrè opera attraverso uffici situati a Bussoleno, a Fenestrelle, in frazione Mentoulles e ad Avigliana per la Val Sangone. Possiede un laboratorio dedicato all’ambiente e alla cultura montana, utilizzato per eventi e attività didattiche, sito in borgata Argiassera a Bussoleno.

Il Parco naturale Orsiera Rocciavrè è situato nella parte settentrionale delle Alpi Cozie, sui territori di pertinenza delle Valli Chisone, di Susa e Sangone. I confi ni dell’area protetta corrono mediamente a una quota di 1400 m e le cime più importanti sfiorano i 3000 m: Monte Orsiera (2890 m), Monte Rocciavrè (2778 m) e Punta Rocca Nera (2852 m). Il massiccio dell’Orsiera Rocciavrè è costituito da rocce di origine diversa. Gran parte di esso, comprese le sue vette principali, è costituito da ofioliti o pietre verdi. Altre rocce della falda continentale, si trovano invece alla periferia del massiccio. La storia “recente” delle montagne del Parco ha per protagonista l’erosione. Le glaciazioni dell’epoca Quaternaria hanno favorito la presenza di morene, laghi di circo e sbarramento glaciale (Lago di Chardonnet, Lago del Laus e Lago La Manica, Lago Sottano, Lago Soprano), rocce montonate e valli a “U”. Sono altresì presenti accumuli di detriti e frane attive, movimentate dalla scomparsa dei ghiacciai e dalla riduzione dei nevai che le trattenevano. Particolarmente suggestivo il paesaggio cosparso di grossi blocchi di pietra nella conca di Cassafrera, raggiungibile dal Colle del Vento, dal Colle di Malanotte o dal sentiero di Pian Mustione e del Lago Rosso. Il Parco mantiene una capillare rete di sentieri che permette facili passeggiate di poche ore, lunghi trekking di più giorni o traversate da una valle all’altra, seguendo i tracciati della GTA (Grande Traversta delle Alpi) o del G.O. (Giro dell’Orsiera). La fauna è varia ed interessante. 

Le caratteristiche geomorfologiche del Parco consentono un habitat favorevole per molte specie di animali. Tra gli ungulati, il camoscio è quello osservabile con maggior facilità, poiché frequenta spazi aperti di alta quota. I caprioli e i cervi preferiscono le zone boscose. Oltre al cinghiale, dalle abitudini notturne, frequenta il Parco una colonia di mufloni non autoctoni, 
mentre una cinquantina di stambecchi proviene da un programma di reintroduzione. Da segnalare la presenza del lupo. I pascoli d’alta quota, le pietraie e le zone ad arbusto ospitano una piccola fauna rara e preziosa: oltre alla marmotta, simbolo del Parco, troviamo l’ermellino, la pernice bianca, la lepre variabile, il gallo forcello, la coturnice. A quote più basse estesi boschi di conifere ospitano faine, tassi, volpi, scoiattoli, ghiandaie, cince, rampichini. 

Le specie di uccelli censite sono oltre cento, tra cui grandi rapaci come astore, poiana, falco pecchiaiolo, biancone e aquila reale. Passa quasi sempre inosservata la fauna minore che d’estate anima radure e foreste: ramarri, orbettini, salamandre, rane e un immenso esercito di piccoli, variopinti e ronzanti insetti. I laghetti alpini sono abitati da specie ittiche quali il salmerino di fonte e la trota fario. 

La flora è costituita da tutte le più importanti specie alpine del Piemonte. Il paesaggio vegetale è particolarmente interessante sia per l’ampia fascia altitudinale del territorio protetto, sia perché le tre valli su cui si sviluppa hanno caratteristiche climatiche e pedologiche diverse. Ogni zona è caratterizzata dagli alberi che la popolano: larici, abeti e cembri per le montagne più alte, pini e roverelle per i pendii aridi e sassosi, ontani e salici per gli acquitrini, carpini e querce per le colline ed infine faggi e tigli per le zone ombrose.

 I boschi hanno i loro massimi esponenti nel Sapei, tra Bussoleno e San Giorio, in Valle di Susa, e nelle pinete di pino silvestre a Pra Catinat in Val Chisone. La storia. Accanto alla flora e alla fauna, il Parco Orsiera Rocciavré protegge nel proprio territorio due storiche costruzioni. La Certosa di Montebenedetto (Villar Focchiardo) risalente al 1200, venne fondata dai monaci certosini che diffondevano da Grenoble nel nord Italia gli insegnamenti di San Bruno. La Certosa è aperta al pubblico nel periodo estivo ed è un suggestivo scenario per manifestazioni culturali. La struttura è dotata anche di una foresteria attrezzata. Il Forte di Fenestrelle (Val Chisone) rappresenta la più grande fortezza delle Alpi, costruita a partire dal 1728 per difendere il confi ne tra Savoia e Francia. Si innalza dai 1150 metri di Fenestrelle ai quasi 2000 metri di Pra Catinat, seguendo con ardite muraglie in pietra il crinale della montagna. Il Forte ha la particolarità di ospitare la scala coperta più lunga d’Europa (4000 gradini). Il Forte è aperto al pubblico ed è sede di spettacoli musicali e teatrali.

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